Le regine dei prati

Le farfalle

Sebbene le farfalle possano non essere efficienti quanto le api nell’impollinazione di piante e colture agrarie, grazie al loro naturale carisma, sono in grado di raccogliere un vasto gruppo di appassionati e vengono spesso utilizzate come specie modello per progetti di Citizen Science. La loro bellezza, data dalla molteplicità di forme e colori delle loro ali, permette di coinvolgere facilmente le persone rispetto ad iniziative focalizzate su altri gruppi di organismi. Dal punto di vista scientifico, inoltre, le farfalle sono degli ottimi bioindicatori. Il loro monitoraggio permette infatti di valutare lo stato di salute dell’ecosistema, poiché rispondono in modo rapido alle modificazioni dell’ambiente circostante.

Foto: Luca Pietro Casacci

Foto: Michele Zaccagno

Le farfalle sono caratterizzate da un ciclo vitale suddiviso in 4 fasi: uovo, bruco (o larva), pupa (o crisalide) e adulto. Dopo l’accoppiamento, le femmine in genere depositano le uova sulla pagina inferiore delle foglie, in particolare quelle che verranno utilizzate come fonte di cibo dai bruchi appena nati (definite piante nutrici). Dopo una serie di mute, i bruchi si trasformano in crisalide, talvolta rinchiudendosi in un bozzolo duro e coriaceo nel quale subiranno una serie di trasformazioni fino a divenire farfalle adulte.

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